Nell’ambito della Notte Europea dei Ricercatori 2022, l’Istituto Confucio propone un incontro sulla figura di Mario Tchou, del quale ricorreva nel 2021 il sessantesimo anniversario della morte, ma….”Carneade? Chi era costui?”
Come del filosofo greco, anche del brillantissimo ingegnere sino-italiano si sa molto poco. Egli fu l’ingegnere della Olivetti che, prematuramente scomparso all’età di 36 anni progettò Elea 9003, il primo computer italiano.
Nato a Roma il 26 giugno 1924, figlio di un diplomatico cinese Tchou ebbe un’istruzione italiana prima di specializzarsi negli Stati Uniti. Fu a New York che nel 1954 Tchou incontrò Adriano Olivetti, su segnalazione di Enrico Fermi, che già da qualche anno stava cercando di convincere l’Olivetti a investire sull’elettronica. Poco tempo dopo sarebbe nato in Italia il laboratorio del “ragazzi di Il l Barbaricina” un sobborgo di Pisa; in collaborazione con la Normale, Olivetti stava lavorando alla costruzione di un nuovo calcolatore scientifico denominato Calcolatrice elettronica pisana (Cep). Il laboratorio però aveva un suo progetto specifico, ovvero la progettazione della prima calcolatrice commerciale, l’Elea (Elaboratore elettronico aritmetico). L’acronimo si ispirava all’antica città della Magna Grecia sede di scuole di filosofia, scienza e matematica. L’antesignano del computer nasce quindi nel nostro paese, grazie al genio di un imprenditore illuminato e di un sino-italiano, capostipite di future generazioni di sino-discendenti che contribuiscono alla crescita del nostro paese.
Di questo ci parlerà Ciaj Rocchi, autrice con Matteo Demonte di una graphic novel dedicata all’ingegnere visionario e geniale.
Appuntamento venerdì 30 settembre alle ore 19.00 Castello del Valentino Aula Polito_6V